In questa tipologia di disturbi la caratteristica essenziale è un comportamento diffidente, ostile e provocatorio. I ragazzi con questo tipo di disturbo comunemente risultano litigiosi verso gli adulti, perdono spesso il controllo, sono spesso arrabbiati, risentiti e infastiditi dagli altri. Sfidano frequentemente l’adulto e le regole e tendono a incolpare gli altri per i loro errori o difficoltà. La diagnosi del disturbo oppositivo-provocatorio viene effettuata solo se il comportamento disturbante risulta molto più frequente di quanto si possa osservare negli altri soggetti della stessa età mentale. Una componente particolare di tale disturbo è che il soggetto solitamente non si considera provocatorio e tantomeno oppositivo, ma tende a giustificare il suo comportamento come una risposta a circostanze non ragionevoli. I primi segni di insorgenza del disturbo possono comparire nella prima infanzia per poi manifestarsi apertamente intorno agli 8 anni. Per quanto riguarda la distribuzione tra i sessi, pima delle pubertà, il disturbo appare più comune tra i maschi che tra le femmine mentre dopo la pubertà la distribuzione tra i due sessi è equilibrata.
(Giorgio Nardone, Andrea Fiorenza ,1995)
Parafrasando Ippocrate: “Riteniamo superfluo negli altri ciò che noi non abbiamo.”
Grazie ad un protocollo specifico di trattamento, messo a punto dal Professor Giorgio Nardone e dai suoi collaboratori, è possibile aiutare in tempi brevi, i ragazzi che presentano tale problematica e riorientare le loro capacità e le loro risorse in maniera funzionale.