Ipnosi viene dalla parola greca Hypnos che significa sognare o dormire.
(James Braid 1842).
“L’ipnosi gode da sempre di una fama pericolosa: nel migliore dei casi è stata considerata sinonimo di manipolazione, perdita del controllo, alterazione della volontà, e nel peggiore un’esperienza soprannaturale, persino esoterica.”
(Giorgio Nardone, et al, 2006).
Michael Yapko (1999) menziona alcuni dei concetti erronei maggiormente diffusi sull’Ipnosi, di seguito elenchiamo i più rilevanti:
Concetto Erroneo 1. L’ipnosi è causata dal potere dell’ipnotizzatore.
L’ipnotizzatore può digerire l’esperienza del cliente, ma solo nella misura in cui glielo permette.
Concetto Erroneo 2. Si possono ipnotizzare solo persone di un certo tipo.
Quando si identifica e risolve la causa della resistenza (paura di perdere il controllo, difficoltà a distinguere i propri stati interni, paura dei cambiamenti imminenti, ecc.), ogni persona può entrare in trance.
Concetto Erroneo 3. Le persone ipnotizzabili devono avere una mente debole.
Tutti entriamo regolarmente in stati ipnotici spontanei e naturali con certa frequenza. Non ci sono correlazioni con tratti specifichi della personalità.
Concetto Erroneo 4. Una volta che una persona è stata ipnotizzata non può resistere e quindi può dire o fare cose contro la propria volontà.
Se nell’ipnosi la persona decide di non andare oltre, non lo farà. Ovviamente ci sono tecniche manipolatorie di “lavaggio del cervello” e altre influenze deleterie, ma tali pratiche presuppongono condizioni specifiche che nulla hanno a che vedere con l’ipnosi nel contesto terapeutico.
Concetto Erroneo 5. Essere ipnotizzati può essere pericoloso per la salute.
L’ipnosi in sé non è pregiudiziale, ma è uno strumento potente, che deve essere gestito da professionisti preparati ed etici che si prendano cura dell’integrità della persona.
Concetto Erroneo 6. Nell’ipnosi si può restare “bloccati” o in “trance permanente”.
L’ipnosi è un modo naturale di stare al mondo, durante il quale il paziente entra ed esce spontaneamente dalla trance. La persona mantiene sempre il controllo, di modo che può entrarne ed uscirne a piacimento. Tuttavia, lavorando con l’ipnosi bisogna essere molto scrupolosi affinché la persona arrivi a “buon porto”, evitando qualsiasi complicazione, ricordando in ogni momento che il nostro compito è prenderci cura del processo della persona.
Concetto Erroneo 7. La persona dorme o è incosciente durante l’ipnosi.
Essere ipnotizzati non è essere addormentati, è uno stato di coscienza diverso in cui è richiesta l’attenzione della persona.
Concetto Erroneo 8. L’ipnosi è una terapia.
L’ipnosi non è una terapia. Ma è piuttosto uno strumento terapeutico usato in un’ampissima varietà di forme.
Concetto Erroneo 9. L’ipnosi può essere usata per ricordare con precisione eventi del passato.
La mente non è un computer in cu si registra tutto quello che viene vissuto. I ricordi sono archiviati sulla base di percezioni e sono pertanto soggetti alle stesse distorsioni delle percezioni.
Non esiste una definizione accettata da tutti, così come non esiste un’unica teoria che ne integri o rappresenti le diverse sfaccettature. Giorgio Nardone (2008) fa riferimento all’ipnosi come “un’esperienza ricorrente nella vita degli esseri umani: uno stato di alterazione delle percezioni e della coscienza che, a vari livelli di intensità, accompagna costantemente la nostra relazione con la realtà circostante. Non è una condizione che qualcuno ci impone dall’esterno, ma un effetto delle nostre caratteristiche psicologiche e fisiologiche”.
Milton H. Erickson (2007), diceva a proposito dell’Ipnosi: “È un metodo per comunicare idee alle persone. Nella trance crei uno stato di predisposizione a ricevere idee e, nella misura in cui le persone sono ricettive, sviluppano una tendenza a rispondervi. L’IPNOSI È UNO STATO CHE DISPONE ALL’USO DI APPRENDIMENTI”.
Liliana Velarde Manzano (2023)
Eduardo Díaz (2023)